Lun 22 Luglio 2024

L’undici da sogno degli Europei 2024

Come spesso accade al termine di un torneo di importanza mondiale come gli Europei 2024, commentatori e opinionisti si dilettano nella ricerca del miglior undici possibile. Il torneo è stato vinto dalla Spagna, che alza al cielo per la quarta volta il trofeo e diventa la nazionale europea più titolata. Il capitano della spedizione iberica è stato Morata, spesso però contestato in Spagna e protagonista di prime pagine tutt’altro che piacevoli, soprattutto in corrispondenza di un Europeo da disputare.

Gli iberici del CT De La Fuente sono apparsi migliori degli avversari sotto quasi tutti i punti di vista, nonostante la rosa non fosse di certo quella più favorita. Anzi, è l’Inghilterra ad aver avuto questo riconoscimento, anche in virtù della finale raggiunta nel 2021 (poi persa contro gli Azzurri). Alla fine, l’unico record stabilito dagli inglesi di mister Southgate (dimessosi alla fine della competizione) è stato quello delle due finali consecutive perse.

Passiamo ora in rassegna quello che può essere il miglior undici possibile rispetto a quello visto sui campi tedeschi, tenendo in considerazione tanto la fase a gironi quanto le partite dell’eliminazione diretta. Guardando i nomi, è impossibile non notare il dominio della Spagna. Gli iberici sono stati senza dubbio la squadra che ha dimostrato di maggior continuità lungo tutta la competizione. Di contro, va ammesso anche che molte squadre considerate come possibili pretendenti hanno deluso, in primis l’Inghilterra. Pur essendo arrivata fino alla finale, la nazionale guidata dal CT Southgate non ha mai impressionato. Il gioco di squadra è latitato e in più di un’occasione è stata la giocata del singolo a salvare la nazionale dei Tre Leoni, su tutti il gol in rovesciata di Bellingham allo scadere del tempo regolamentare contro la Slovacchia (agli ottavi di finale).

La difesa

Non è semplice scegliere il miglior portiere della competizione. Nonostante l’Italia abbia fatto una pessima competizione, il capitano Gianluigi Donnarumma ha dimostrato grande affidabilità tra i pali, come già fatto nel 2021, quando conquistò il riconoscimento come miglior giocatore. La prestazione di Diogo Costa contro la Slovenia, però, pone di diritto il portiere del Portogallo come titolare in porta. In quel frangente riuscì a parare ben tre rigori, risultando cruciale per il passaggio del turno.

Un elemento che non può mancare nella linea difensiva è Dani Carvajal. Con la maglia della Spagna, e quella del Real Madrid, ha conquistato un numero di trofei difficilmente calcolabile e non sembra intenzionato a fermarsi nel breve periodo. È un elemento considerato fondamentale per la fascia perché abile tanto ad attaccare quanto a difendere. Ancora Spagna sulla corsia laterale: opposto a Carvajal si posiziona Marc Cucurella, capace di superare anche un tifo non propriamente amichevole, tanto in semifinale quanto in finale.

In posizione centrale in difesa è impossibile non dare una maglia da titolare a John Stones, centrale titolare nel Manchester City. L’Inghilterra durante la competizione non ha mai brillato per continuità ma il difensore ha senza dubbio offerto ampie garanzie per quanto riguarda la difesa, contribuendo a garantire solidità nel reparto arretrato. Al suo fianco si posiziona un altro elemento spagnolo, Aymeric Laporte, che pur avendo scelto il trasferimento in Arabia Saudita, ha dimostrato di poter giocare ancora ad altissimi livelli.

Il centrocampo

Il riferimento della squadra ideale coincide con il fulcro della Spagna, Rodri. Si è guadagnato il titolo di MVP della competizione e ha dimostrato come l’importanza delle geometrie a centrocampo siano importanti tanto quanto le marcature. Stessa collocazione in quanto a zona di campo e stessa divisa: si prende un posto da titolare nel miglior undici possibile anche Fabian Ruiz. L’ex Napoli era chiamato ad una prova importante per dimenticare le voci di coloro che l’accusano di un rendimento molto altalenante. Accuse prontamente rispedite al mittente.

Impossibile non inserire nel centrocampo titolare (ma in realtà in grado anche di fare l’attaccante esterno, come dimostrato nel corso del torneo in Germania) anche Lamine Yamal. Potenzialmente il 17enne ha di fronte a se quasi due decenni da campione se dovesse riuscire a mantenere la qualità dimostrata in questo Europeo. In pochi in realtà avevano dubbi, essendosi guadagnato la titolarità al Barcellona sotto la sapiente gestione di Xavi. Mancava però il grande passo con la maglia della Spagna e il giovanissimo non ha deluso le attese.

A chiudere il reparto c’è l’ennesimo elemento della formazione di De La Fuente, che come detto si è dimostrata superiore in praticamente ogni settore del campo. Dani Olmo è stato in grado di mettere a segno tre gol decisivi, e consecutivi, che hanno condotto la Spagna fino in semifinale. Un risultato straordinario considerando che è partito per l’Europeo con l’idea di essere un sostituito e non un titolare.

L’attacco

Guardando alle varie compagini che si sono affrontate ad Euro 2024, i grandi assenti sono stati gli attaccanti internazionali. È il caso di grandi nomi del calibro di Harry Kane o Kylian Mbappé che non hanno mai davvero inciso, anzi raccogliendo in qualche caso anche molte critiche, come il fenomeno francese. Delusione in realtà anche per CR7, probabilmente all’ultimo grande torneo con la maglia del Portogallo (ma non sono ancora state fatte dichiarazioni ufficiali in tal senso).

Certamente tra i più propositivi in avanti e capace però di guadarsi un posto nella top11 c’è Nico Williams. L’attaccante esterno è stato padrone indiscusso delle corsie laterali, divenendo l’incubo dei terzini (inclusa l’Italia, con Di Lorenzo che è stato surclassato per tutto il match). Lui e Yamal sulla corsia opposta sono stati senza dubbio la vera arma in più della Spagna, che contava su Morata come riferimento centrale.

Non è però il capitano degli iberici a conquistare l’ultimo posto del miglior undici possibile ma è Cody Gakpo. È stato in grado di mettere a segno 3 gol nella competizione, un bottino non entusiasmante, ma ha dimostrato di poter essere un pericolo costante per le difese. Ciò che manca all’attaccante è ora il salto di qualità anche con la squadra di club, il Liverpool, con cui il rendimento si è dimostrato spesso altalenante. Potrebbe giovare, in questo caso, il cambio di guida tecnica dei Reds, con Jurgen Klopp che ha dato l’addio in maniera ufficiale.

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