Ven 19 Luglio 2024

Europei 2024 fra curiosità e statistiche

L’edizione appena conclusa degli Europei è stata la numero 17 e si è tenuta in Germania, dal 14 giugno al 14 luglio. Il massimo torneo continentale per nazionali è tornato ad essere ospitato da un solo stato dopo l’edizione del 2020 (poi disputata nel 2021 a causa del covid), definita come itinerante. La nazionale campione in carica era l’Italia, trionfatrice a Wembley contro l’Inghilterra. Dopo l’era di Mancini come CT, con questa edizione ha preso avvio il ciclo di Spalletti. Pur essendo nato sotto i migliori auspici, la competizione degli Azzurri è stata ben al di sotto delle aspettative. I singoli interpreti hanno deluso, ma più in generale sono sembrati mancare lo spirito di squadra e la coesione del gruppo, elementi che erano invece stati determinanti nel trofeo alzato solo pochi anni fa.

L’Inghilterra dell’ormai ex CT Southgate è invece alle prese con una doppia delusione: dopo la sconfitta nello stadio di casa del 2021, era attesa ad una grande rivincita nella finale contro la Spagna. Gli iberici sono però parsi superiori in quanto a mole di gioco e soprattutto qualità espressa. Un paio di giorni dopo la conclusione del torneo, l’allenatore dei Tre Leoni ha rassegnato le sue dimissioni. Un gesto che era già stato annunciato in caso di nuova sconfitta del gruppo inglese. Il ciclo di Southgate proseguiva da ben 8 anni e in questo periodo, pur arrivando a sfiorare diversi titoli, è sempre mancato il guizzo finale.

La Spagna campione con questo successo sale a quota 4 titoli europei, siglando un record storico. La prima vittoria risale al 1964, in seguito una lunga astinenza fino al 2008, anno in cui tornò ad essere regina in Europa. Riuscì a bissare il successo nel 2012 mentre mancò la storica tripletta nel 2016, quando venne eliminata dall’Italia agli ottavi di finale.

Europei 2024: guida agli stadi

Le città ospitanti sono state in tutto 10: Amburgo, Berlino, Colonia, Dortmund, Düsseldorf, Francoforte, Gelsenkirchen, Lipsia, Monaco di Baviera e Stoccarda. Lo stadio della capitale è stato teatro della finale, con 71mila spettatori totali. La stragrande maggioranza erano i tifosi spagnoli, con gli inglesi presenti in numero più ridotto. La finale di quest’anno non è però stato il primo grande evento tenutosi all’Olympiastadion: i tifosi italiani ricordano senza dubbio con piacere la finale di Coppa del Mondo del 2006 (quando l’Italia trionfò sulla Francia) e in seguito anche la finale di Champions League del 2015 (vinta dal Barcellona contro la Juventus).

Secondo all’Olympiastadion si trova la Munich Football Arena, nota anche come Allianz Arena, dal nome della sponsorizzazione. È la casa del Bayern Monaco e può ospitare fino a 66mila spettatori. È stata cornice, tra le tante partite, della finale di Champions League tra i padroni di casa e il Chelsea nel 2012. A trionfare furono gli inglesi per 4 a 3 alla lotteria dei rigori, in un match chiusosi per 1 a 1 nei tempi regolamentari. Chiude il podio degli stadi più grandi quello di Dortmund, il BVB Stadion, casa del Borussia Dortmund, capace di ospitare fino a 62mila spettatori. In questo Euro 2024 ha ospitato la gara d’esordio vinta dall’Italia contro l’Albania (2 a 1 finale), probabilmente l’unica in cui gli Azzurri hanno saputo dimostrare carattere nel rimontare un gol subito dopo nemmeno un minuto di gioco (derivato da un pasticcio difensivo di Dimarco su rimessa laterale).

Europei 2024: nazionali esordienti e quelle al record di presenze

Per quanto riguarda le compagini che sono state in gara ad Euro 2024, solo una formazione è stata esordiente nella fase finale dell’Europeo. Si tratta della Georgia di Kvaratskhelia, che è riuscita ad accedere per la prima volta alla fase a gironi. Il motivo in realtà è anche dovuto al fatto che prima del 1991 non esiste una nazionale del paese perché rientrava nei confini dell’Unione Sovietica. Dalla sua dissoluzione seguì la nascita della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) e ciascun stato membro, dal 1992 in avanti, ottenne la possibilità di avere una propria nazionale.

Per quanto riguarda però la partecipazione ai Campionati Europei, dal 1996 al 2020 la Georgia mancò la qualificazione. Nel 2024 ha conquistato il pass in extremis grazie alla vittoria nei playoff contro la Grecia. In pochi avrebbero ipotizzato però un cammino fino agli ottavi di finale per la formazione guidata dal CT Sagnol, passata come una tra le migliori terze grazie ai 4 punti conquistati nel gruppo F (con Portogallo, Turchia e Repubblica Ceca).

Il record di presenze ai Campioni Europei di calcio è saldamente in mano alla Germania con ben 13 partecipazioni. La prima è datata 1972, anno in cui trionfò, e da quel momento in avanti non ha più mancato una presenza.

Europei 2024: la maledizione del paese ospitante

Molto spesso si ritiene come disputare in casa una competizione del genere possa rappresentare un ulteriore stimolo per quella nazionale. Se questo è quello che si crede sulla carta, le statistiche mostrano in realtà dati molto differenti. Dall’edizione ospitata dalla Francia nel 1984, in cui furono proprio i Blues a trionfare, mai nessun paese organizzatore riuscì ad imporsi. Le uniche nazionali a vincere quando erano anche paesi ospitanti furono Italia e Spagna, ma in date antecedenti.

In questa edizione tenuta in Germania i tedeschi erano considerati tra i papabili vincitori ma sono stati sconfitti ai quarti di finale contro la Spagna, poi laureatasi campione. I più attenti osservatori non si saranno però lasciati sfuggire il minuto in cui gli iberici hanno segnato il 2 a 1 definitivo: il 119esimo. Tornando al 2006, i tifosi italiani (e i tedeschi, anche se con un sentimento molto diverso) non possono infatti scordare il gol messo a segno da Alessandro Del Piero, che è valso la finale di Berlino (poi vinta dagli Azzurri).

Quasi sempre, però, la nazionale ospitante è andata oltre alla fase a gironi. le uniche eccezioni sono state Austria, Polonia e Ucraina. Nel primo caso il riferimento va ad Euro 2008 mentre polacchi e ucraini sono stati eliminati ad Euro 2012 nell’edizione congiunta.

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